Sulla sua città nevica.
I colori rappresentativi delle feste, le luci, le canzoni.
Ricorda la prima volta che collegò questo ambiente a un periodo di festa, di conseguenza lo collegò alla gioia, alla spensieratezza.
Gli amici e i parenti intorno alla sua tavola.
È a capotavola.
Osserva tutti come se non li avesse mai visti, come se non li avesse mai visti così.
Anno dopo anno la scena è la stessa, alcuni elementi del contesto passato, in questo Natale non ci sono. Sono sostituiti da altri, gli stessi che non ha mai visto, che non ha mai visto così.
Quest’anno è annoiato, quest’altro è felice, quest’anno non vuole, quest’altro non lo sentirà.
Non sentirà quell’ambiente di gioia.
Ma quest’ultimo anno, vuole tornare quel bambino. Vuole annullare i ricordi negativi e rendere ancora una novità che il verde, il rosso, e l’oro, siamo collegati a questa festa, vuole sentire le canzoni di Natale e rimanere entusiasta.
Vuole osservare le luci della città, e ritrovare quei colori brillanti che ha dentro.
Vuole scrutare quel bambino a capotavola che lo osserva come se non lo avesse mai visto, come se non l’avesse mai visto così.
Sulla tua città nevica.
Georgette
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